mix ha scritto:Non e' assurdo, e' la distanza che c'e' fra la grammatica inglese e l'inglese parlato.SteveUK-IT ha scritto:Il mio professore di inglese, mi bocciò! ..lo sò, assurdo.. però fù cosi...
E' assurdo che mio cugino, quello che si e' laureato in Inghilterra, scriva e parli perfettamente l'inglese ma non sia in grado di guidarmi su un paio di regole grammaticali da primo anno superiore, come ad esempio l'uso del present continuous a seguito di verbi di sentimento come like, love, hate... (es: I like swimming).
Come sappiamo, gli unici che parlano correttamente l'italiano sono i toscani anche se da noi, forse, la distanza fra la grammatica ed il parlato e' minore.
Vorrei fare una piccola osservazione a mix: secondo me è la distanza tra i docenti italiani e gli studenti. Una distanza ancestrale che sembra incolmabile per il momento. Basta vedere come si formano quegli stessi docenti... Forse sono OT, ma è un discorso a cui tengo in modo particolare.
Poi ci sarebbe da aggiungere che noi italiani abbiamo una lingua particolarmente "grammaticata" e, come forma mentis, pensiamo molto "grammaticato" a differenza di altre lingue, specialmente l'inglese che invece è molto poco "grammaticato". Ecco perchè tuo cugino non sa darti delle risposte che tu credi siano banali, lui parla e basta. Come dovrebbe farti esercitare un insegnante d'inglese, appunto.
Insegnare a comunicare e farsi capire dovrebbe essere il primo obiettivo di ogni docente di lingua straniera, non fossilizzandosi troppo su aspetti tecnici ed inutili... Il discorso è un po' lungo e rischio di annoiarvi.
Mi fermo qui, aggiungo solo che ci sarebbe da discutere anche sul discorso del "toscano/italiano". Oggi non è più tanto così, le lingue sono in continua trasformazione, anche il toscano/italiano di Dante... Da lui sono passati circa 800 anni... Ma anche qui il discorso si fa lungo.
Complimentissimi a Steve per il suo italiano, comunque!!! (per la gioia di cts!!!)