Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 (foto)Satelis K15 125

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cts

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Re: Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 Satelis K15 125

Messaggioda cts » 29 ago 2013 08:53

Complimenti a Satelis Compressor!
Sono preoccupato però se ha problemi all'ammortizzatore, speriamo bene! :)

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satelis_compressor

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Re: Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 Satelis K15 125

Messaggioda satelis_compressor » 20 ott 2013 23:01

Salve a tutti, è in corso di scrittura il mio breve ma incasinato rapporto sul viaggio, fino ad ora sono 3 pagine di world.

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Re: Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 Satelis K15 125

Messaggioda cts » 20 ott 2013 23:30

Fai con calma, tanto sappiamo che ci sarà da leccare i baffi.

Word, non World! ;)

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satelis_compressor

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Re: Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 Satelis K15 125

Messaggioda satelis_compressor » 21 ott 2013 20:57

Salve a tutti amici del forum, voglio condividere con voi la mia "prima esperienza" di viaggio in solitaria a medio-lungo raggio. Tutto è nato quasi per caso, dopo il motogiro di 4 giorni dell'anno scorso nelle Dolomiti, quest'anno finita la maturità (19 anni) penso "Perchè non andare in Grecia, tornare nell'isola che amo come se fosse casa mia (Sifnos, isola delle Cicladi)?" ovviamente il mio pallino se così si può definire era arrivare ad Atene dopo quasi 2.400km solo con l'aiuto del mio fedele Sat 125 Compressor.

Dopo vari tentativi di dissuasione attuati da genitori/parenti/amici decido di non ascoltarli e partire, perché secondo me prima di parlare di un posto (Albania o in genere Balcani) bisogna andarci. Il mio viaggio inizia il 28 agosto 2013, prevedo di attraversare la Pianura Padana, entrare in Slovenia, quindi Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania e infine Grecia.
Scusate la mia ignoranza e se ci sono degli errori grammaticale (sicuro) mi scuso e se riuscite segnalateli! :)



GIORNO 1 Cenesi-zona Chioggia
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Partenza relativamente tardi per le mie abitudini, ore 8.45. Non sono solo ma in compagnia di un amico, anche lui su Satelis 125 (normale però) nuova versione 2013 diretto in Valle d'Aosta per una vacanza con un altro scooterista (Gilera Runner 50).
A Ceva (CN) proseguo in solitaria in direzione di Novi Ligure dove incontro [url]Mix[/url] (incuriosito dalla videocamera GoPro presente sul parabrezza) e nel frattempo ne approfitto per mangiare un boccone all'ombra di un albero.
Riparto in direzione Piacenza, la Pianura Padana noiosa passa per fortuna veloce.
Verso sera decido di fermarmi in un supermercato "Iper Lando" a Conselve dove compro un po' di quel che sarà la mia cena. Un signore incuriosito con un Majesty 400 cerca di estrapolarmi informazioni sul viaggio, appena sente che con un 125 sono partito dalla Liguria per andare in Grecia via terra mi augura buon viaggio, dicendomi che lui non lo avrebbe mai fatto!

Nel frattempo ne approfitto per chiedere indicazioni stradali e qualche consiglio riguardo campeggi nella zona, lui mi sconsiglia i camping costieri perché secondo lui troppo cari, così proseguo in direzione Mestre. Sono quasi le 19 e percorrendo una strada infinitamente lunga e dritta vedo un cartello che indica un agri-campeggio, seguo le indicazioni e trovo il posto, monto la tenda e preparo la cena.
Cena a lume di luci da giardino e sotto un albero a base di pizzoccheri alla valtellinese (in bustina) di buona qualità per essere in bustina, un po' di uva e torta al cioccolato e nocciole.



GIORNO 2 zona Chioggia-Otocac (Croazia)
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La notte passa tranquilla, la mattina fa fresco e la tenda è zuppa di umidità, ma non il fondo per fortuna! Anche se utilizzo un materasso Dechatlon abbastanza spesso (non quelli auto-gonfianti). Parto tardi, verso le 9 perché aspetto che si asciughi la tenda per smontarla e chiuderla. Arrivo vicino a Venezia, molto vicino, perché sbagliando strada mi trovo nella tangenziale che porta direttamente nella città lagunare.
Così tornato a Mestre e dopo non essere riuscito a districarmi decido di fare un pezzo di autostrada, fino a San Donà di Piave dove proseguo verso il confine sloveno per strade normali. Pranzo a Monfalcone.
Verso Trieste incontro un mio collega ciclista, neanche ci fossimo messi d'accordo! Anche lui sorpreso e felice di incontrarmi mi augura buon viaggio.
La Slovenia, passa molto in fretta. Spero di riuscire a tornare per visitarla in ogni suo dettaglio perché mi ha intrigato molto!
Prima ancora di arrivare in Croazia si vedono lungo la strada numerosi banchi di scambio valuta, euro->kuna o viceversa. Decido di fermarmi e convertire 50 euro in kuna, un euro sono circa 7 kuna.

Prendo l'autostrada (accesso consentito anche a 125 cc, forse sì!) in direzione di Rijeka (Fiume), proseguo nell'autostrada A6, che si dirige verso l'interno con una lunga salita, molto lunga che il mio Sat avanza intorno ai 75-80 km/h. L'aria di montagna comincia a farsi sentire, fresco, 20 gradi.
Anche qui mi prometto di ritornarci, magari anche tra una decina di anni ma ci tornerò! Queste zone sono molto simili ad alcune valli austriache (zone che amo) e si denota un'evidente influenza germanica nello stile delle case e in generale di tutte le costruzioni.
Un paio di righe se le meritano tutte le strade croate, dentro e fuori dall'autostrada. Percorrendole, un qualsiasi guidatore le potrebbe benissimo scambiare per strade tedesche...noi in Italia siamo rimasti indietro.!

Dopo questa digressione torniamo al mio viaggio. Verso le 18 esco dall'autostrada ad Otocac.
Uscito, mi fermo in un benzinaio per chiedere se esiste un campeggio nelle vicinanze, le ragazze alla cassa non mi sanno dare indicazioni, dicendomi che non ci sono campeggi nelle vicinanze...non convinto, decido di esplorare la zona. Appena uscito dal benzinaio, dico appena uscito trovo un cartello che indica un campeggio a 20 km.
Seguo le indicazioni fino a scovare il posto, molto tranquillo e attrezzato il giusto. Il proprietario, incuriosito dal Satelis, appena sente Peugeot, dice subito "Buona Peugeot!"
A parte questo il posto è carino e più che in Croazia sembra di stare in Germania.



GIORNO 3 Otocac-Budva

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Sveglia presto, come piace a me, ore 4:45 della mattina. Freddo, 6 gradi e tenda bagnata. La notte è passata tranquilla e al caldo grazie al sacco a pelo di piume stra imbottito.
Dopo un'ora parto, più o meno il tempo necessario per chiudere i bagagli e legare la tenda sulla sella del passeggero, in modo da farla asciugare.
Direzione Zadar, quindi solo lunga e ventosa autostrada, vento che era quasi sempre contrario, il che faceva si che il Sat avanzasse ad una velocità di crociera compresa tra 80 e 82 km/h reali, reali perché sul manubrio avevo il mio fido Garmin Edge 500, NON UN NAVIGATORE - che non sopporto - ma un GPS da bici, che fungeva da bussola, termometro, altimetro conta-km, misuratore di pendenza ecc...

Dopo un paio di ore di viaggio vedo un autotreno che mi sorpassa, così, da buon ciclista conosco i vantaggi che può dare la scia di un tale mezzo decido di mettermi appunto "in scia" a circa 4-5m di distanza. Con questo metodo, poco sicuro, riuscivo a sfiorare i 90 km/Hreali.
Passata un'ora abbondante il camion esce dall'autostrada e io proseguo fino alla fine di essa, nei pressi di Vrgorac. La strada che mi trovo di fronte è piena di tornanti e curve molto divertenti!
Un fatto che mi ha colpito parecchio l'infinita presenza a bordo strada di chioschi che vendevano ogni tipo di frutta fresca...Poi è stato il giorno del grande record, toccati i 300 km con un pieno! Mai successo prima d'ora...
Proseguo per strada costiera in direzione Dubrovnik. Via verso il confine con la Bosnia Erzegovina. Per attraversare la Croazia si è obbligati a passare in Bosnia per almeno 15Km. Nessun problema nell'attraversare la frontiera, decido quindi di fermarmi in un paese a mangiare qualcosa.

Giunti nel primo pomeriggio a Dubrovnik, foto di rito e chiamata a casa fatte poi via verso il Montenegro. Appena passata la frontiera con il Montenegro mi trovo a passare a fianco a una coda infinita di auto che tornavano verso la Croazia, sarà stata una coda di minimo 5 km.
Il contrasto con la Croazia è notevole, strade e infrastrutture sono più precarie, soprattutto la qualità dell'asfalto pressoché scarsa e le buche, molto presenti sulla strada costiera, da segnalare l'eccessiva velocità dei mezzi pesanti! Per il resto sembra un paese amichevole.

Decido di fermarmi per fare benzina e cercare un adesivo del paese, appena spengo il motore spunta un ragazzo a chiedermi se cercavo un posto da dormire! Lo informo che sono a posto e che viaggio ancora verso sud, sono circa le 17:30 e decido di proseguire.
Dopo poche decine di km mi trovo di fronte a una baia, chiedo informazioni e scopro che per attraversarla via terra sono circa 35 km e ci vuole quasi un'ora di guida, perciò opto per la soluzione più breve e caratteristica, caricare lo scooter su un traghetto che fa da spola da un capo all'altro della baia.
Il prezzo è buono, 2 € per un motociclo, il tragitto dura circa 5 minuti. Decido di proseguire, a Budva seguo le indicazioni per un campeggio.
Il campeggio poco segnalato - e forse il più brutto che io abbia mai visto - è proprio quello.
Recinzioni assenti, ovvero chiunque poteva transitare in mezzo alle tende e compiere affari loschi, solo la presenza di un guardiano per tutto il campo, gli scarichi dei lavandini e delle docce erano a cielo aperto, quelli dei servizi igenici per fortuna no.
Monto la tenda proprio a fianco di un'Alfa Romeo con a bordo italiani, anche loro in tenda. Il tempo è ottimo e fa caldo, decido così che è l'ora del primo bagno del viaggio.

La spiaggia è attrezzata di tutto punto, dai lettini, ombrelloni alle moto d'acqua. Il clima è festoso, musica e gente al mare non manca, anche se sono quasi le 19....
Primo bagno e prima cena in ristorante a base di: insalata serba e spiedini di pollo alla griglia, il tutto servito quasi in riva al mare....Dopo questa bella mangiata decido di tornare alla tenda per riposare, domani sarò nel il giorno più lungo!



GIORNO 4 Budva-Meteora-Kalampaka
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Sveglia ore 5, smonto la tenda e carico il Satelis.
Dopo aver percorso pochi km mi imbatto in un paese incantato, Sveti Stefan, merita una visita, anche breve.
Percorsi circa 30 km mi accorgo che sto perdendo per strada la tenda, così mi fermo per chiuderla nella sua sacca, nel frattempo vedo passare un gruppetto di motociclisti che vanno anche loro verso l'Albania: Honda Goldwing, BMW K 1300 GT, BMW K1600 GT....moto che si fanno notare!

Non ci faccio molto caso e riparto, attraverso il Montenegro. Passata la frontiera con l'Albania senza problemi, vedo la solita coda di macchine che torna indietro, la quantità di gente che chiede l'elemosina alle auto in fermata vicino alla frontiera è impressionate.

Decido di proseguire verso Tirana stando attento alle condizioni stradali, molto molto precarie anche se meno di quello che vengono fatte passare qua in Italia. Percorrendo la strada verso la capitale, il traffico procede veloce, ma molto spesso si vede che tutti frenano bruscamente per evitare buche e pericolosissimi giunti stradali da cui sbucavano viti appuntite.
L'autostrada, se così si può definire, è breve e molto strana, perché tutti vi possono circolare, ovviamente è gratuita e al suo interno puoi trovare di tutto dai classici "furgon" alle biciclette, persone a piedi e motorette che trainano carretti con maiali o altri animali.

Arrivato nella periferia di Tirana mi fermo a mangiare un boccone che sarà il mio pranzo, nel frattempo passano i motociclisti incontrati la mattina in Montenegro.
Riparto e nel centro di Tirana chiedo indicazioni ad un ragazzo in motorino, il quale mi fa segno di seguirlo, decido di seguirlo per le vie contorte e trafficate della capitale albanese, dopo una decina di minuti mi porta sulla retta via, verso Elbasan.

Dopo aver percorso qualche tratto in sterrato per uscire dalla capitale imbocco la nuova autostrada, un po' meglio tenuta di quella percorsa prima di Tirana, finito il primo tratto si torna sulla strada normale, strada collinare, trovo un posto per scattare una foto, mi fermo e passano nuovamente quei motociclisti di prima!
Decido così di ripartire e di provare a seguirli, solo che l'autostrada ricomincia dopo pochi km, tratto pressoché dritto e in discesa favorevole alle loro grosse moto che mi staccano in men che non si dica.

Percorsi una ventina di km arrivo nella città di Elbasan, vedo quei motociclisti fermi in un bar. Non so per quale istinto ma decido di fermarmi anche io, parcheggio il Sat vicino a quelle motone, targhe moldave. Nemmeno spengo il motore che loro stavano invitandomi a bere un caffè con loro.
Parliamo un po' in italiano perché uno dei quattro ha lavorato nel nostro paese.
Loro venivano dalla Moldavia e avevano appena girato tutto il Montenegro e stavano andando ad Atene, anche loro. Appena sentono che ho 19 anni e dall'Italia sto andando in Grecia da solo tutti mi hanno stretto la mano.

Decidiamo di percorre un po' di strada insieme qualche decina di km e poi loro mi fanno sapere di essere intenzionati ad arrivare ad Atene in serata, intanto mi chiedono "Il tuo li fa i 150?", io ridendo gli dico che non li fa neanche se lo butti giù da un monte!
Quindi ci salutiamo e ognuno prosegue per la sua strada, la stessa ma ad una velocità diversa....
L'Albania passa veloce, dalla pianura di prima di Tirana fino alle colline di Elbasan a lago Ohrid, zone che sono molto sottovalutate e offuscate da pregiudizi stupidi e medioevali.

La strada prima di Lago Ohrid è costellata di car wash manuali con bambini che ti invitano a lavare l'auto/moto, sempre bambini spuntavano dal nulla a offrirti mirtilli. Scollinati, la vista sul lago è stupenda e lo scenario caratteristico.
La strada che costeggia le rive del lago è in ricostruzione, piena di buche e sterrati. Arrivati al confine la parte albanese mi mette un timbro sul passaporto con la data di uscita dal paese. Nessun problema.

La frontiera greca passa anche lei senza problemi a parte un poliziotto che insisteva sul fatto che spegnessi la videocamera...
La prima strada che incontro in territorio ellenico è collinare e molto veloce e piena di curve lunghe, spettacolo!
Dura poco, inizia la nuova autostrada che sembra immacolata. Il Satelis compie 50'000 km.
Dopo un centinaio di km mi accorgo della totale assenza di aree di servizio così esco e faccio rifornimento.
Rientrato seguo le indicazioni per Atene, l'autostrada si interrompe e comincia una strada di montagna (mi trovo quasi a 900 metri di quota) spettacolare, chiedo indicazioni in un ristorante a bordo strada e chi trovo? Italiani ! Mi dicono che a 35 km, a Meteora c'è un campeggio.

Decido così di raggiungerlo, la strada è ricca di curve che danno modo di scorgere la pianura greca. Arrivato al Camping Meteora trovo 2 italiani sulla sessantina, anche loro in moto, in Vespa. Vengono da Gallipoli, 2 vespe PX, una 125 e una 150, uno di loro è al suo primo viaggio in moto, l'altro, Stefano MEDVEDICH è un veterano, ha viaggiato in Africa con la vespa....(se volete maggiori informazioni cercate il suo nome su google o scrivete "soli africa vespa" e lo trovate).

Dopo aver fatto questa buona conoscenza decido di andare a mangiare in centro a Meteora per gustarmi l'ottimo cibo greco. Insalata di pomodori e souvlaky di pollo.
Breve camminata e vado a letto, il giorno più lungo è passato, dopo 600 km attraverso il Montenegro e tutto l'Albania mi godo il materasso gonfiabile e la quiete quasi mistica che infonde il luogo di Meteora.
Meteora è famosa in tutto il mondo per i suoi monasteri arroccati in cima alle montagne ripide.
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GIORNO 5 Meteora-Atene
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Sveglia ore 8, tranquillo richiudo la tenda e ascolto Stefano che mi racconta del suo viaggio in Africa nel 2001.
La nave che mi porterà dal porto di Atene, il Pireo all'isola di Sifnos partirà alle 17:30.
Il fatto è che in Grecia si è un'ora avanti rispetto al fuso orario italiano e io, distratto come sono, lascio il campeggio e mi trovo con svariati orologi, alcuni regolati un'ora avanti e altri indietro di un'ora, così mi confondo. Non avendo navigatore, provo a stimare il tempo e la distanza di percorrenza sulla mappa, saranno si e no 250km penso.
Dopo un paio di decine di minuti di strada incontro il primo cartello stradale che mi indica 340 km ad Atene!
"Cavolo devo muovermi se voglio prendere la nave!" penso tra me e me.
Così percorro i primo 150km su strade normali e il restante in autostrade. Il Satelis viaggia quasi a manetta verso la capitale ellenica.
La velocità media all'arrivo sarà la più alta del viaggio 83 km/h reali, non poco per un 125 stra-carico e con le borse laterali...

Arrivato alle porte della città, non puoi non capitare nella strada che loro chiamano "cavalla" una specie di autostrada a 4-6 corsie per senso di marcia che taglia di netto la città e dall'interno ti porta direttamente sul mare, nei pressi dello stadio del Panatinaikos, girando a destra, mi ricordo la strada per il porto.
Raggiunto il porto compro il biglietto in agenzia la mia tensione e paura di perdere la nave si dissolve vedendo un orologio negli uffici. Sono le 16:30, sono un'ora in anticipo!
Decido di mangiarmi un buon piatto a base di carne, pita, cipolle e patatine fritte!

Mi imbarco in orario, le emozioni e sono forti e i ricordi sempre più vivi. Sono sulla nave, sono arrivato ad Atene solo per mezzo del mio Satelis 125 che di fronte ai 2400km sembra sempre piccolissimo, ce l'ho fatta!

Il viaggio verso l'isola passa veloce, la nave, lo Speedrunner 3 è in grado di raggiungere i 35 nodi di velocità di crociera e si beve i quasi 150 km in 3 ore e mezza.
Sbarcato a Kamares, paese dove c'è il porto turistico più grande dell'isola e dove attraccano le navi più grandi, cerco l'unico campeggio dell'isola. Trovato in pochi minuti, si chiama Camping Makis ed il luogo sembra pulito e ben tenuto, organizzato di tutto punto.
Il proprietario, Makis, visto che sono già le 21:30 mi offre, senza spese extra una tenda già montata, ma io declino la generosa offerta e decido di montarmi la tenda.
La sera è calata da parecchio e decido di andare nel capoluogo, se così si può definire, Appolonia, cittadina nel centro dell'isola.
Riconosco un bar dove andavo con i miei genitori, entro e ordino un chicken gyros, un vero pasto completo. Si tratta di una piadina arrotolata con dentro insalata, pollo, patatine, pomodori e altre cose buone!
Dopo di ciò decido che è ora di dormire e torno in campeggio!
(A.Rossi)
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Nella prossima uscita racconterò dell'isola e i 2 giorni di viaggio ritornato in Italia.

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Re: Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 (foto)Satelis K15

Messaggioda satelis_compressor » 26 ott 2013 14:11

Permanenza a Sifnos: dal 31 Agosto al 7 Settembre

Devo ammettere, come ho già scritto nella prima parte del racconto, che conosco quest'isola quasi come casa mia. Vi sono stato in vacanza in periodi diversi, ma tutti compresi tra Giugno e Luglio, mai a Settembre, devo dire che la differenza si nota parecchio, sarà anche la grave crisi economica ma il quantitativo di turisti è molto diminuito (per fortuna!).
Non racconto ogni giorno, perché finirei per annoiarvi.

La mia giornata tipo era sempre caratterizzata da una colazione a base di 2 brioche particolari, calde, una con cioccolato (che divoravo subito) e una con crema pasticcera e ricoperta di zucchero a velo e cannella! Il resto del tempo prevedeva stare sdraiati in spiaggia e al momento che sentivo troppo caldo decidevo di tuffarmi nel cristallino e pulitissimo mare Egeo.
Visto che sono un amante di tuffi, prediligevo la spiaggia di Chrissopigi dove vi sono parecchi scogli da cui lanciarsi, alcuni anche di 15-20 metri!

Essendo la prima volta con un mezzo privato, quando venivo con i miei genitori utilizzavamo gli autobus (solo un paio di giorni abbiamo affittato un'automobile) riuscivo, in una sola giornata, a visitare fino a 3 spiagge diverse e alcune non accessibili con i mezzi pubblici, nemmeno con i taxi!
Che si rifiutano di fare sterrato.
Una volta, vedo dall'alto della strada asfaltata, una spiaggia di sassi con il fondale sabbioso, la strada asfaltata sarà stata a circa 100-150 metri sul livello del mare. Decido di seguire le indicazioni e dopo poche centinaia di metri l'asfalto finisce, la strada è battuta ma le pietre assassine sono sempre in agguato, la via si fa tranquilla per un paio di km, gli ultimi metri, circa un paio di centinaia sono ripidissimi, a mio parere di ciclista quasi al 25% in sterrato battuto.
Nessun problema in discesa, parcheggio il Satelis e mi faccio l'ultimo bagno della giornata. Giunto il momento di tornare, percorro questi metri ripidissimi in scioltezza, ma non appena spiana un poco, pendenza intorno al 10%, penso bene di fermarmi a fare un paio di foto.

La riserva di carburante incombe da una decina di km solo che il fatto di stare così in pendenza ha fatto si che lo scooter non ripartisse, per fortuna dopo vari scuotimenti e saltellamenti sono riuscito a fargli succhiare un po' di benzina rimasta e sono tornato in campeggio sano e salvo.

Nota dolente il prezzo della benzina che ora, grazie alla crisi, nelle isole si aggira intorno ai 2 euro al litro, 1.90 e giù di lì....
Passati un paio di giorni di ambientamento decido di andare a trovare i miei amici, a Platy Gialos c'è una famiglia che gestisce un bar-affittacamere, La Playa.
Dopo i saluti vari, e un bel club sandwich, offerto gentilmente dalla casa, mi informano che anche sulle isole hanno sentito la crisi, dicono che ad agosto non è quasi cambiato niente ma gli negli altri mesi l'afflusso di turisti si è abbassato parecchio....
Sifnos non è un'isola turistica, o per lo meno non lo è come Mikonos, è per questo che la preferisco. Pensate che sono proprio i cittadini a non volere il troppo turismo, disincentivando e quasi vietando la costruzione di grandi alberghi, i cosiddetti eco-mostri, protestando ogni qualvolta qualcuno vuole costruire qualcosa ad alto impatto ambientale.

Una cosa che mi ha colpito molto in generale è come negli anni il mare si sia mangiato letteralmente le spiagge, alcune si sono salvate e sono rimaste intatte come Kamares e Heronissos, ma altre come Vathy e Chrissopigi si sono accorciate parecchio, la seconda anche di 5-6 metri secondo me.

Nella cittadina di Platy Gialos, il porto che hanno costruito (io lo avevo visto già ultimato ma non avevo potuto constatarne gli effetti) ha praticamente scombussolato la spiaggia, da una parte è lunga una decina di metri o anche poco di più, dall'altra meno di 3 metri....maledetti soldi!
Passiamo al campeggio, il clima è amichevole e i padroni di casa gentilissimi, un particolare che mi ha colpito è la diffusione di musica greca nei bagni, forse ha anche altri scopi! :) .
Una sera decido che è il momento di andare a trovare amici italiani che gestiscono un vero ristorante italiano a Platy Gialos, è sempre bello incontrarsi a distanza di un paio di anni, anche loro si complimentano con me per il viaggio.

Il giorno della partenza è arrivato....la nave passerà alle 17:30, intanto mi godo gli ultimi momenti di relax in spiaggia e gli ultimi minuti di attesa li spendo a sorseggiare un succo di frutta misto.

Arrivo ad Atene.

La nave è nel porto, aprono le porte e lasciano scendere i passeggeri con veicolo al seguito sottocoperta. Fa molto caldo, sono circa le 21:45, non appena sono riuscito a slegare il mio Satelis e un bel Silver Wing nero che gli stava accanto dalle corde di sicurezza, chiedo informazioni ai motociclisti presenti se mi sanno indicare la strada migliore per arrivare al Camping Athens, a Dafni, periferia di Atene.

Mi consigliano di prendere il "cavalla" che sarebbe una specie di superstrada che taglia di netto la capitale e poi dopo alcune uscite svoltare a sinistra e proseguire dritto.
Dopo circa mezz'ora di guida in Atene, di notte e senza navigatore riesco a trovare il campeggio. Monto la tenda, sono quasi le 23 e decido di fare un giro in centro. La mia idea è di non arrivaci con il Satelis, ma di andare in scooter fino alla stazione della metro meglio posizionata tatticamente per raggiungere il centro.
Uscito dal campeggio la strada è larga e l'asfalto scivoloso e consumato, fatto con la ghiaia a grana più grande. Su quelle strade si rischia la vita, quando viaggi a 90 km/h con traffico presente e anche esso a quella velocità, se vedi un semaforo diventare rosso non puoi fermarti, primo perché inchiodando rischi di scivolare sull'asfalto e secondo perché quelli che hai dietro hanno tutt'altra intenzione che fermarsi!
Di sicuro non si rischia di rimanere a secco in città di notte, poiché i i benzinai sono aperti anche nel cuore della notte.
Non appena arrivo a Metaxurghio, cerco parcheggio per il Satelis, provo a parcheggiarlo sotto un portico e intanto chiedo a un tassista se posso lasciarlo li per un'oretta massimo, lui mi fa segno di no con il capo, a mio rischio e pericolo dice! I furti sono sempre in agguato, perciò noto dall'altra parte della rotonda un albergo, entro nella reception e chiedo se posso lasciarlo sotto il loro di portico (vicino a moto BMW con targa russa....) il tizio mi dice che non è il padrone e che non si può, in compenso mi concede di parcheggiarlo proprio davanti al albergo, in strada.
Più tranquillo mi avvio verso la metro. Metaxurghio, Omonia e Monastiraki. I tre passaggi di oggi, scendo a Monastiraki e faccio un breve giro per la Plaka, il quartiere ai piedi del Partenone.

Decido di tornare in albergo per riposarmi un poco, domani partenza presto!
Vicino al campeggio la strada è sempre veloce e mentre viaggio a 80 km/h più o meno, prendo una leggera buca ma viste le mie sospensioni posteriori scoppiate, mi fa sobbalzare, sento come se ci fosse qualcosa che si sia rotto e fa rallentare bruscamente il mezzo.
Penso subito a qualche danno alla trasmissione, ma provo ad accelerare e il Satelis risponde bene seppur quasi soffocato, così giungo alla conclusione solo fermandomi, il parafango, già sofferente in Albania, ha finito la sua vita e si è spiaccicato sulla ruota praticamente sciogliendosi e assottigliandosi parecchio. Io non abbandono niente del Satelis, meno che mai un pezzo del mio fido mezzo!


Ultimo giorno in terra ellenica
Parto alle prime luci dell'alba in direzione di Corinto e quindi Patrasso.
La National Route N° 8 è trafficata anche a quell'ora, incredibile. Noto ad ogni fermata dell'autobus assembramenti di soldati pronti a tornare in servizio (forse tornati da un periodo di congedo o nuove leve), numerosissimi pullman dell'esercito che passavano a fiumi per raccogliere questi soldati.

Appena passato Corinto, l'autostrada finisce e inizia """"l'autostrada"""" ovvero una statale, senza spartitraffico che dividono il senso di marcia, solo la presenza di una (stretta) corsia di emergenza.
Questa strada è secondo me una delle più pericolose che ho incontrato nel mio viaggio e nella mia breve vita da motociclista. Io me ne stavo tranquillo tranquillo a 80 km/h e vedevo arrivarmi alle spalle auto inferocite come se in Italia ti mettessi a camminare in autostrada a tre corsie a 100 km/h in corsia di sorpasso! Quindi mi sposto in corsia di emergenza e li faccio passare, praticamente è un film di questo tipo fino a Patrasso....Inoltre noto che molti guidano su questa corsia di emergenza...si vede che li è usanza.

Stupito incontro una barriera di pedaggio! "Con che coraggio..." penso! La crisi c'è e si sente.

Arrivato a Patrasso mi accingo a trovare il porto e a ritirare il biglietto della nave che mi porterà ad Ancona. Dopo, ho un certo languorino e giro parecchio per cercare un buon posto dove fanno i gyros di pollo.

Fa caldo, tanto che le ventole dello scooter si accendono per la quarta volta nell'intera sua vita... 51.000 km!

Mentre aspetto il mio pasto succulento e economico, un chicken gyros da 1.90 € (ma per saziarti ne servono almeno due) vedo un signore sulla 60ina che sta armeggiando con delle fascette sul manubrio del suo Honda Club 50, così mi alzo e vado a prestargli una pinza/tronchese, lui sorridente, appena sente che sono italiano mi dice : "Greci e italiani, due popoli stessa faccia!".

Tornato al porto, presento il biglietto per entrare nella banchina, gli ispettori doganali mi intimano: "Passport!" Alla sola vista la guardia mi dice : "No! Passport !", allora gli porgo il passaporto.
Lui lo sfoglia fino ad arrivare alla pagina dove c'è il timbro del passaggio in Albania , appena lo vede fa : "Albania!!??" (con un tono quasi arrabbiato sospetto) e intanto appena dice questo un paio di agenti li presenti drizzano le orecchie e cominciano a scrutare e squadrare il Satelis.
Io gli faccio presente che ci sono solo transitato, intanto il terrore che mi perquisissero e mi aprissero i bagagli per poi doverli richiudere mi stava assalendo. Alla fine mi fanno passare senza ulteriori indugi e senza perquisirmi.

Arrivato sulla nave, inaspettatamente semi-vuota, mi trovo un buon posto tranquillo (avendo comprato per pochi euro in più il posto tipo aereo all'interno) vicino al finestrino. Partenza in orario.

Decido di accendere il mio Garmin per vedere la velocità della nave e per poi, una volta giunto a casa, vederne la rotta al computer, dopo circa 3 ore di navigazione noto e sento che la nave sta rallentando, esco sul ponte, sta per attraccare in un porto, dove siamo?!

In un attimo mi viene in mente che potrebbe essere Igoumenitsa. Ecco svelato l'arcano! Salgono una quantità ENORME di turisti e persone! Nell'area dove mi sono posizionato per sedermi e dormire, arriva uno squadrone di turisti tedeschi, di età compresa tra i 12 e i 18 anni suppongo che si impadroniscono delle poltrone vicine tanto da far letteralmente scappare i miei precedenti vicini, io decido di restare, vista la poca scelta di posti, questi vicini erano migliori di altri poco raccomandabili!

La sosta è lunga, un'ora almeno, quindi decido di correre giù sottocoperta, nel garage a prendere la pompa e il materasso che usavo per dormire in tenda, e anche il sacco-letto in cotone.
A parte il caldo da girone dantesco del garage, la scelta è stata ottima e azzeccata.
La notte non poteva passare più comoda. I turisti tedeschi, dopo un'adunata generale sul ponte esterno con tanto di chitarra, sono andati a dormire e si sono ammutoliti.

Sbarco in Italia, Ancona.

Arrivato ad Ancona mi ha stupito la logistica del porto che è a livelli penosi, usciti dalla nave si attraversa per due volte la ferrovia! E non immaginatevi quando arriva il treno il casino che si forma tra i mezzi che scendono dalla nave...va bè, a parte queste piccole cose sono contento di tornare in Italia (scherzo!).

Intanto prelevo qualche soldo e parto verso Ravenna per strada costiera. Questa notte mi ospiterà un mio amico che gestisce un Bed and Brekfast a Neviano degli Arduini, un paesino nelle colline parmensi (o parmigiane?).

Passato Fano, provo a fare benzina da un Agip, ma mi accorgo solo dopo aver POGGIATO sulla pompa la borsa da tunnel che il benzinaio è chiuso, così non ci penso e riparto. Dopo una ventina di km mi fermo in una stazione di servizio nuovamente Agip ma stavolta aperta, perché volevo fare il pieno, apro il serbatoio (NON PENSO CHE MI MANCA LA BORSA) e senza indugiare, pago e riparto.
Dopo un paio di km scorgo nello specchietto posteriore la stuoia di vimini mezza scassata che vola via.
Penso: "Chissenefrega, intanto era già rovinata, che ci resti, gli sta bene!", intanto un'automobile mi affianca dicendomi di aver perso qualcosa, io gli rispondo che lo so ma che non mi interessava.
Nella mia testa penso, importante è che ci siano le cose che mi SERVONO veramente: borse laterali intere (si fa per dire) e la borsa da tunnel... la borsa da tunnel! Non c'è!

Così faccio immediatamente inversione a U per tornare al benzinaio a un paio di km di distanza, arrivato chiedo al proprietario se aveva trovato una borsa, io gli dico che per fare benzina devo averla per forza tolta e appoggiata sulla pompa. Lui è sicuro che io non ho poggiato niente, così mi invita a guardare il video delle telecamere che anche loro dimostrano che effettivamente non ho posato niente! Mi sembrava di essere in quei film in cui tutti credono che tu sia pazzo ahaha!
Così mi torna in mente subito il posto, l'Agip precedente, a 20 km di distanza.
Tornato indietro per fortuna riesco a ritrovare la borsa, nel frattempo il benzinaio aveva aperto e il proprietario aveva preso la borsa. Che fortuna!

Il viaggio passa veloce e arrivo in serata a Neviano, dove questo mio amico motociclista (Super Tenerè 1200) mi ospita mi offre una cena abbondante a base di tortelli caserecci!

Ultimo giorno di viaggio

Partito alle 8, arrivo per l'ora di pranzo sul Passo del Bocco, segue la discesa fino a Chiavari. Tornato sull'Aurelia il ritorno a casa si fa più triste, quelle strade le conosco troppo bene...
Arrivato a casa sano e salvo nel pomeriggio tardo, il mio viaggio finisce. Arrivo nella mia dimora a Cenesi.

Sono sicuro che non potevo scegliere percorso migliore, mi sono stra-divertito e auguro a tutti di avere la possibilità di viaggiare. Con i se e con i ma da bar non si va da nessuna parte. I limiti dei nostri mezzi sono solo nelle credenze popolari e con qualsiasi mezzo si può andare dove si vuole....
i limiti sono solo dentro la nostra testa.
Sono sicuro, questo primo viaggio è solo l'inizio. Non appena avrò da parte qualche soldo ...

Totale 3.900 Km

(Alberto Rossi)

P.S.: . non sono riuscito a giustificarlo

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Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 (foto)Satelis K15 125

Messaggioda Mix » 27 ott 2013 23:16

Me lo sono letto quasi tutto d'un fiato.
Complimenti al narratore, per il viaggio e per il report, zeppo di dettagli e curiosita'!

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Re: Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 (foto)Satelis K15

Messaggioda cts » 28 ott 2013 15:35

Che cosa dire?
Ammiro tantissimo il tuo spirito avventuriero, frutto anche della tua giovane età; io in un progetto di viaggio simile probabilmente darei più peso ai lati negativi e non a quelli positivi come hai fatto tu - e non partirei!

Devo rileggere tutto daccapo per farti varie domande e appena posso fornirò anche il link di questa tua avventurosa esperienza in altri Forum molto più grandi di questo.

La prima domanda: il Satelis quindi si è rivelato affidabilissimo? Prestazioni velocistiche a parte, non te ne sei pentito di averlo scelto come mezzo di trasporto? :scooter

Seconda domanda: come mai ti si è sciolto il parafango posteriore - che sicuramente è stato a contatto con la marmitta più che con la gomma posteriore - appeso al filo della luce targa (presumo) ma non parli di danni riportati alla targa? Possibile che la targa non si sia fatta nulla o hai omesso di scriverlo? :?

Ah, per me tu dovresti essere il testimonial di un'eventuale campagna Peugeot Italia... Potresti sempre proporre loro la tua avventura, corredata di foto e di eventuali video girati... Chissà che non espongano il tuo Satelis Compressor al Salone di Milano e che tu non firmi gli autografi alle tue scatenate fan... ;)
Che cosa ti costa tentare?

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satelis_compressor

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Re: Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 (foto)Satelis K15

Messaggioda satelis_compressor » 28 ott 2013 19:56

Grazie davvero! Diciamo che tutto è iniziato quando volevo comprare il Satelis in un concessionario di Albenga (SV) vicino a dove abito, il quale me lo sconsigliò per vari problemi presunti( e purtroppo causati proprio da lui sul mio mezzo in seguito) dicendomi di comprare un Xmax......Io sconcertato lo salutai e me ne andai, promettendomi in seguito di tornare a fagli vedere il mio Sat con 100'000km. Alla fine lo comprai a Genova da Biemme moto, dove tuttora, nonostante disti 110km da casa mia, lo porto a fare i tagliandi. (ormai mi faranno cliente onorario) Rispondo alle tue domande.

1) Il Satelis si è rivelato molto affidabile in quanto non mi ha mai lasciato a piedi e non ha mai stentato ad accendersi durante tutto l'arco del viaggio. L'unico problema, il calo di prestazioni, una volta tornato a casa e portato in officina abbiamo scoperto che la boccola del variatore aveva preso gioco e da li sei è scombussolata un po tutta la trasmissione, cursori del variatore distrutti (a pezzi), rulli, variatore consumato e cuscinetto e relativa sede del compressore da cambiare. Il tutto con un costo di pezzi di 140 euro, variatore nuovo compreso.

2) Mi sono espresso male io, il parafango rotto è quello anteriore. La colpa è probabilmente mia e risale ad almeno un anno fa, quando un bel giorno mi decisi a stringere le viti di esso, che con il tempo andavano a crepare(pochissimo) il parafango intorno al buco della vite.Il parafango anteriore ha 4 punti di attacco, 2 attaccati alla forcella e 2 sotto la pinza. In Albania, dopo Elbasan, gli attacchi sopra, quelli della forcella hanno ceduto e facevano un rumore insopportabile così decisi di isolarli con nastro americano, Tutto bene fino ad Atene, quando nella notte prendo una buca e i restanti 2 attacchi cedono e il parafango inevitabilmente si spiaccica sulla ruota anteriore causando lo scioglimento parziale di esso.

3)Sarebbe il mio sogno! Una cosa che mi piacerebbe fare sarebbe quella di testare gli scooter Peugeot, fare test di lunga durata in breve tempo per decretarne l'affidabilità! Portare il Satelis all'Eicma sarebbe fantastico :P chi dovrei contattare per chiedere informazioni?

ps. ora ha un problema elettrico che poi vi spiegherò

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Re: Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 (foto)Satelis K15

Messaggioda cts » 29 ott 2013 10:12

satelis_compressor ha scritto:Portare il satelis all'Eicma sarebbe fantastico :P chi dovrei contattare per chiedere informazioni?

Uhm... onde evitare passi falsi contatta Mix in PM e spiegagli tutto (inviagli il link di questa discussione).
Purtroppo contattare Peugeot si è rivelato ostico in passato, adesso mi pare che la situazione sia migliorata però solo Mix potrà darti notizie certe (non è escluso che ti dica di utilizzare il loro indirizzo sul web).
Abbi solo pazienza perché in questo periodo lui è impegnatissimo con una faccenda personale, ma vedrai che ti risponderà appena possibile. ;)

weezy89

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Re: Grecia-via Terra agosto/settembre 2013 (foto)Satelis K15

Messaggioda weezy89 » 25 apr 2014 21:12

Ciao Alberto complimenti per il viaggio, volevo chiederti se su youtube ci sono i video che hai fatto con la gopro, sarei molto curioso di vedere il film del viaggio :D


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