L'articolo 145 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada (link) afferma che
1. Gli attraversamenti pedonali sono evidenziati ...mediante zebrature con strisce bianche parallele alla direzione di marcia dei veicoli
E l'articolo 155 (link) aggiunge che
1. Nessun altro segno non rimovibile è consentito sulle carreggiate stradali, soggette a pubblico transito all'infuori di quelli previsti dalle presenti norme, escludendosi anche indicazioni connesse con gare su strada o competizioni sportive.
E' palese quindi che ogni "verniciatura" della strada costituisce per ciò stesso "segnaletica stradale" e quindi, in base alla combinazione dei due articoli sopra citati, colorare il fondo delle strisce pedonali è vietato.
Tutto questo, tra l'altro, è stato ribadito dalla direttiva 27 aprile 2006 n. 777 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (link), ecco il link del documento in PDF che ripete:
Riguardando la questione sotto l’aspetto squisitamente strutturale, nulla vieta la realizzazione di un manto stradale di colore diverso per
evidenziare particolari tratti di strada od evidenziare una specifica destinazione della stessa o di corsie riservate (ad es. intersezioni, aree pedonali, piste ciclabili, ecc…),
Diverso è l’approccio se la colorazione del fondo stradale è localizzata in corrispondenza dell’attraversamento pedonale e realizzata
utilizzando vernici. In tal caso si rientra a tutti gli effetti nel campo della segnaletica stradale orizzontale e di conseguenza tale pratica è vietata.
Non solo. La stessa direttiva sottolinea che una diversa colorazione del fondo diminuisce la sicurezza:
l’illusione che l’attraversamento pedonale così realizzato risulti meglio visibile è presto smentita dal tempo e dalla immediata
constatazione che utilizzando un qualsiasi colore di fondo diverso dal grigio scuro o dal nero del conglomerato bituminoso si riduce il rapporto di contrasto tra i colori e si riduce quindi anche la visibilità dell’attraversamento. Cosa che peggiora ulteriormente in condizioni di scarsa visibilità, notturne o sotto bagnato.
Resta senza domanda al risposta di fondo: perché i nostri disastrati Comuni italiani spendono allegramente i soldi dei contribuenti per violare le norme stradali e - cosa ben più grave - per diminuire la sicurezza stradale? Chi ci guadagna in questa moda non solo superflua ma addirittura dannosa? A che cosa serve colorare il fondo di rosso se - con la stessa spesa - si potrebbero rendere più visibili le strisce stesse colorandole di bianco in quanto perennemente sbiadite dappertutto?
Che cosa rischiano i Comuni che non rimuovono i fondi colorati delle strisce pedonali, le cosiddette strisce zebrate? Il ministero dei Trasporti non ha argomenti convincenti per indurre i comuni a rispettare il parere: al massimo, se l’ente locale non rimuove la vernice entro 15 giorni dall’avviso, sarà il ministero a intervenire, a spese dell’amministrazione. Cioè a carico della collettività. Tutt’al più, se si verifica un sinistro (è a rischio soprattutto chi va in motocicletta), l’amministrazione può essere condannata a risarcire i danni, a patto che il guidatore riesca a dimostrare che proprio la vernice è stata la causa dell’incidente.
Molto deboli sono le argomentazioni a favore di queste strisce zebrate col fondo colorato:
[quote]"Servono per aumentare la visibilità delle strisce stesse quando nevica"[quote]
Forse quando la neve è scarsa il fondo colorato consente di mantenere visibili le strisce, ma tale vantaggio (che nella maggior parte d'Italia avviene 2-3 giorni l'anno) è di gran lunga inferiore al maggior pericolo nelle giornate di pioggia.
Feltre, Noci, Varese... quale città ha il colore giusto per il Codice della Strada?
